Sogno #3 (Le domeniche come dovrebbero essere)

Contiene scene di sesso esplicito, si sconsiglia la lettura ai minori.

È domenica, non abbiamo messo la sveglia (finalmente!) ma l’erezione che premeva contro il materasso mi ha fatto svegliare ugualmente prima del previsto. Con mezzo occhio guardo fuori dalla finestra: bene, è una giornata uggiosa, non potevo sperare in meglio! Quale tempo è più indicato per passare una giornata a fare l’amore? Nulla da fare e nessun motivo per uscire…

Tu stai dormendo ancora, hai avuto una settimana pesante ed hai sempre dormito poco, quindi mi piace restare qui a guardarti abbandonata al sonno, serena. Non voglio svegliarti, ma ho una gran voglia… Sei così bella!

Ieri sera abbiamo fatto l’amore, come sempre, e ci siamo addormentati nudi. Alzo le coperte per sbirciare la tua silhouette di nascosto. Il tuo sedere è meraviglioso, non ho mai saputo resistere alla tentazione di toccarlo, accarezzarlo, stringerlo fra le mani. Le tue chiappe sode e rotonde sembrano fatte apposta per ospitare la mia faccia, il buco del tuo culo attrae la mia lingua come se fosse un magnete…

Ma non voglio ancora svegliarti, questo sonno te lo sei meritato e, per quanto sia difficile resistere alla tentazione, voglio stare ancora così a guardarti incosciente e bellissima.


Ti muovi leggermente, fai un mugugno tenerissimo per farmi capire che non sei ancora sveglia ma che ti piace sentire le mie mani che accarezzano la tua schiena.

Hai ancora gli occhi chiusi, quando ti giri a pancia in su, distesa in modo che possa ammirare il tuo seno possente e la tua fica. Allarghi le gambe, come se mi invitassi silenziosamente a farti continuare a sognare. Lo sai benissimo che sei la mia colazione preferita…

Non hai ancora capito se sei sveglia oppure no, se stai sognando ancora, ma con la mano hai iniziato ad accarezzarti un seno, delicatamente, lentamente. Non voglio farti uscire da questo stato, per cui, in silenzio, mi infilo fra le tue gambe ed inizio a farti sentire la mia lingua che si fa strada fra le labbra alla ricerca del tuo clitoride.


Il tuo sogno si fa più intenso, è sempre più realistico… Mi scappa un sorriso, mentre ti bacio fra la gambe, al pensiero che tu possa dire il nome di qualcun altro nel dormiveglia. Sorrido perché so perfettamente che non potrebbe mai accadere, perché io sono l’unico uomo che vuoi come tu sei l’unica donna che desidero, ma il pensiero lo trovo buffo e divertente. Certo, nella realtà spalancherebbe le porte ad una scenata di gelosia molto più di quanto tu stia spalancando le gambe, ma se c’è una cosa di cui abbiamo la certezza è il nostro reciproco amore e la nostra totale devozione!

Ora la mia lingua scende ad esplorare la tua fica sempre più bagnata, posso succhiare i tuoi umori densi e gustare il tuo sapore. L’ho sempre trovato un misto fra il dolce ed il selvatico, come un miele al rosmarino, l’esatta trasposizione del tuo carattere. Quando la mia lingua prova ad entrare dentro di te, mentre il mio naso preme e struscia sul clitoride, ti muovi un po’ per accentuare il piacere e facilitarmi l’ingresso, lasciando uscire altri mugolii di assonnato apprezzamento.

Sei sempre più bagnata ed io continuo a bere tutto ciò che esce dal paradiso. Ho il viso completamente ricoperto dai tuoi liquidi d’amore, il loro odore mi entra nel cervello e perdo ogni contatto con la realtà e l’ambiente circostante. È tempo di usare la mano.

Con l’indice ed il medio allargo bene le grandi labbra, così da lubrificarli a sufficienza prima di infilarteli dentro. Il pollice si posiziona sul clitoride e, con la mano a forma di pistola, infilo le due dita più lunghe dentro di te. Mantengo sempre quel ritmo lento, delicato, che ho avuto finora, non voglio che ti svegli completamente, che tu sia completamente cosciente. No, ciò che voglio regalarti questa mattina è qualcosa di squisitamente onirico, in cui esistono solo le sensazioni sospese fra il sogno e la realtà.

Le dita esplorano la tua cavità, si separano per estendere l’area di ricerca, battono a tappeto ogni anfratto della tua grotta mentre il pollice accarezza il tuo cazzetto sempre più gonfio, ci gira intorno, lo stuzzica, lo titilla, finché le due dita all’interno non si ritrovano esattamente sotto di lui ed iniziano a spingere per toccarlo. Le tue parti più sensibili, dentro e fuori, sono spinte una verso l’altra. Ora è il momento di iniziare il movimento a stantuffo che ti farà venire. Inizio lentamente, ma quasi subito la velocità aumenta ed aumentano i tuoi gemiti. Hai anche iniziato a muovere il bacino per assecondare la mia mano, per raddoppiare la velocità ed il piacere. La tua bocca è spalancata come la tua fica, la lingua cerca qualcosa da leccare, le labbra qualcosa da succhiare, ed io soddisfo i tuoi desideri con l’altra mano, offrendoti le stesse dita che ti stanno penetrando. Non c’è più distinzione fra dentro e fuori, fa fica e bocca, tre paia di labbra sono diventate un unico paio e tutto ciò che c’è in mezzo, tutto il tuo corpo, sta godendo alla stessa maniera, come se tu fossi solo un’unica grande fica.

Vieni senza aver mai aperto gli occhi. Allunghi un braccio, con la mano in aria mi fai capire che stai cercando la mia testa, ti vengo incontro e la porti con decisione verso la tua bocca. Le nostre labbra si uniscono, le nostre lingue si intrecciano, i nostri corpi si schiacciano l’uno contro l’altro quasi a fondersi. Mi tieni stretto, fermo così per un tempo indefinito, finché non ci riaddormentiamo entrambi.

Prima di farlo, però, ti dico le prime parole della giornata: “Buona domenica, amore!”


Scritto inedito di clacclo. Riproduzione vietata.


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