Le note

Aveva sempre odiato le note a piè di pagina¹, sin dai tempi dell’università². Ora che aveva deciso di scrivere³, era giunto il momento di vendicarsi. Avrebbe scritto un racconto che si dipanava nelle note⁴! Non tutto, però, andò per il verso giusto⁵: non voleva essere autobiografico⁶ ma, allo stesso tempo, non trovava uno spunto che lo facesse partire con la fantasia⁷. Provò a leggere la cronaca delle edizioni locali dei quotidiani, senza trovare nulla di interessante⁸; allora pensò di attingere alle storie incompiute che si era lasciato alle spalle⁹, ma anche quelle si rivelarono troppo personali¹⁰. Alla fine decise di scrivere un metatesto in cui avrebbe parlato della difficoltà di scrivere¹¹. E lo fece¹².

Note:

1 Sosteneva che gli interrompessero il flusso del discorso, la lettura gli risultava spezzata e il ritmo e la musicalità ne risentivano al punto da rendere più faticosa la comprensione del testo. Inoltre, spesso, erano ininfluenti o rimandi bibliografici.

2 Quando studiava cinema, fece una tesina sul film Blade Runner per l’esame di filmografia. Discusse per più di mezz’ora con il professore, all’esame, perché respingeva la critica di essere stato poco accademico: non aveva usato le note e non aveva indicato la bibliografia di riferimento. Provò più volte a fargli capire che non aveva bisogno di note perché era in grado di inserire tutti gli argomenti all’interno del testo principale, senza aver bisogno di rimandi a fondo pagina o a fine capitolo. E sostenne con fierezza di non aver citato una bibliografia perché non aveva consultato nessun testo sull’argomento, non esistendone.

3 In realtà, più che essersi deciso, era stato spinto a scrivere. Era stata LEI, un giorno, mentre sognavano il futuro insieme, a dirgli che stava sprecando il suo talento e che avrebbe dovuto mantenersi scrivendo libri che, a suo dire, avrebbero avuto successo e gli avrebbero permesso di continuare a non lavorare.

4 Come questo breve brano, ad esempio.

5 Nulla andò per il verso giusto! LEI lo aveva lasciato subito dopo avergli fatto scoprire il paradiso, e le spese non avevano la pazienza di aspettare il successo. Inoltre, scoprì presto che la fatica fisica e quella intellettuale non vanno molto d’accordo: quando rientrava dalla campagna, tutto voleva fuorché mettersi a nudo e scavare dentro di sé.

6 Aveva letto da qualche parte che il mondo è pieno di opere prime orfane, libri autobiografici scritti più come terapia che per afflato creativo. Psicodrammi privati resi pubblici ai quali nessuno ha dato un seguito, in assenza di un qualunque tipo di originalità. Aveva deciso, quindi, che avrebbe iniziato direttamente dal secondo libro, avrebbe saltato l’opera prima autobiografica per passare direttamente alla creazione di personaggi immaginari.

7 Cfr. Canzone di Vasco Rossi: “ma le canzoni nascon da sole, son come i fiori e a noi non resta che coglierle in fretta perché poi spariscono e non ritornano più”. Era convinto che avrebbe sentito come un’illuminazione, un colpo di fulmine con le parole, che la storia da raccontare sarebbe sgorgata da sola se soltanto lui l’avesse cercata.

8 Gli venne in mente un cortometraggio che vide tanti anni fa ad un concorso a Palermo, la storia presa dalla cronaca locale di una coppia di anziani uccisa mentre mangiava al tavolo della camera da pranzo. Un tir andò dritto ad una curva entrando nella casa degli anziani coniugi. Sono passati più di venti anni, da allora, ed ha sempre cercato una storia come quella, una storia che racchiuda in sé tutto il senso della vita, ma non l’aveva ancora trovata.

9 Pensava di dare un lieto fine a tutte le storie in cui era stato scaricato o, peggio, ignorato, immaginava risposte diverse da quelle realmente ricevute ai messaggi che aveva scritto per delle sconosciute, voleva dare una storia a quei volti che l’avevano fatto fremere per un attimo. Non voleva parlare di se stesso, ma nulla gli impediva di dare una storia alle donne che aveva fugacemente incontrato fra la folla.

10 Si accorse presto che creare una storia dai propri desideri ti costringe a mettere a nudo il cuore più di quanto non volesse fare. Vedi nota 1.

11 In effetti si tratta di un espediente spesso usato dagli scrittori per non parlare di nulla e sembrare lo stesso fichi.

12 Hai appena finito di leggerlo.

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Scritto inedito di clacclo. Riproduzione vietata.

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