Le credenze lasciatele in cucina o in chiesa!

Il risultato dei tanti salotti televisivi, in cui si chiedeva ai personaggi dello spettacolo di esprimere ciò che pensavano riguardo la politica, l’economia, la cronaca e tutto ciò che non riguardava il loro ambito lavorativo, è stato reso lampante negli ultimi due anni: non solo si sono permessi di fare le loro campagne sui social, ma hanno prodotto una degenerazione intellettuale che ha colpito tutti indistintamente.

Di cosa sto parlando? Del fatto che l’opinione di un artista ha lo stesso valore di quella dell’uomo al banco del mercato o della parrucchiera: nessuno di loro è competente in materia e parlano per sentito dire. Ad esempio, perché Fiorella Mannoia o Alessandro Gassman hanno più credito, quando parlano di qualcosa che non sia musica e recitazione, rispetto ad una persona qualunque? Essere popolari fornisce una conoscenza su tutto lo scibile umano?

Questa cosa ha avuto una ripercussione sulla stragrande maggioranza delle persone: ora chiunque si sente autorizzato ad avere un’opinione su tutto. Ho usato due volte il termine “opinione” intenzionalmente, perché è proprio questo il problema: ormai non serve più SAPERE le cose, è sufficente averne un’opinione!

Dicevo che gli ultimi due anni hanno portato i nodi al pettine perché, parlando con parenti e amici, ogni volta che fornivo dati inoppugnabili perché raccolti con il metodo scientifico puro (non la scienzah di Speranza e Draghi), mi sono spesso sentito rispondere “ah, ma io la penso diversamente”, “io credo che le cose siano differenti”, “io ho un’altra idea”. Ma porca pupazza, questi sono dati e vanno accettati, non si può avere un’opinione! È così e basta!
Non si può, in un giorno di pioggia, dire “io penso che ci sia il sole” o “io non credo che piova”!

Eppure, ormai, anche l’evidenza, anche la realtà, anche i dati di fatto non sono più cose da conoscere e accettare ma sono solo idee di qualcuno…
È proprio bello il mondo degli opinionisti, dell’uno vale uno, della fede cieca e dogmatica!
Ormai non serve più SAPERE, basta CREDERE.

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Scritto inedito di clacclo. Riproduzione vietata.

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