La donna barbuta*

È tutto talmente stupido e banale che non so da dove cominciare!

Cominciamo col dire che, se pensi di vivere una vita senza che queste cinque cose ti capitino decine e decine di volte, allora vivi nel mondo delle fiabe!

Quindi, in secondo luogo, non è curando quelle cinque ferite che risolvi il problema. La questione è la sicurezza in noi stessi, l’autostima, il conoscere il proprio valore e le proprie responsabilità. In una sola parola, la consapevolezza!

Riguardo quelle cinque offese, è l’insicurezza a renderle delle ferite. Se la nostra autostima è forte, quegli insulti saranno solo dei graffi e non delle ferite e non ne rimarrà neanche la cicatrice.

La consapevolezza non riguarda solo il nostro valore e la nostra responsabilità in quello che ci capita, ma comprende anche la conoscenza del mondo che ci circonda e dell’animo umano. Essere presenti a se stessi fa in modo che compiamo delle scelte ragionate e, di conseguenza, sappiamo ciò a cui andiamo incontro, conosciamo i rischi e siamo pronti ad affrontarli. In mancanza di questo, saremmo come dei pugili che non si sono mai confrontati con un avversario sul ring ma pretendono di sfidare il campione del mondo dei pesi massimi. “Oh, che cattivo, che ingiustizia, che tradimento, che delusione! Mi ha mandato al tappeto con il primo pugno, mi sento rifiutato e umiliato!”

L’essere consapevoli significa anche conoscere i propri limiti, le proprie capacità, e riconoscere le capacità ed i limiti altrui. Quando ti capiterà, perché capiterà, che verrai tradito o abbandonato, sarai conscio che hai fatto un errore di valutazione per mancanza di informazioni, cioè non conoscevi abbastanza la persona che avevi di fronte, probabilmente perché avrà dissimulato il suo vero aspetto, il suo reale carattere, quindi non te ne farai una colpa ma cercherai di capire quali indizi ti avrebbero potuto far vedere dietro la maschera.

Non dico che non si soffre più, se si è consapevoli, ma si è preparati e ci si rialza prima perché, in fondo, la persona che ci ha ferito non sa cosa si perde lasciando andare via uno come noi.

Purtroppo, però, la consapevolezza non si insegna né si impara, ma la si acquisisce giorno dopo giorno sforzandosi sempre di essere onesti con se stessi, lucidi, presenti ed obiettivi. Ci vuole molta autoanalisi, bisogna elaborare quotidianamente tutto ciò che abbiamo fatto ed essere abbastanza forti da accettare anche le nostre debolezze, abbastanza onesti da riconoscere gli alibi che ci inventiamo per differire la responsabilità delle nostre azioni ed abbastanza indulgenti da perdonarci dei nostri errori.

Come cantava Guccini “è difficile spiegare, è difficile capire se non l’hai capito già”…

* Il titolo fa riferimento ai tendoni itineranti che promettevano cose straordinarie ma, al netto di qualche fenomeno da baraccone, appunto, si trattava perlopiù di truffe perpetrate ai danni di poveri ingenui creduloni.

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Scritto inedito di clacclo. Riproduzione vietata.

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