Il doppio senso della sensibilità (Facevo meglio a stare zitto!)

Quando si inverte la direzione della sensibilità e anziché rivolgersi verso l’esterno, verso gli altri, si proietta su noi stessi e verso la nostra interiorità… beh, è un casino!

È un casino perché non ci accorgiamo più di quello che accade intorno a noi, di come stanno le persone che ci circondano e pretendiamo comportamenti che gli altri non possono avere.

Se normalmente siamo noi quelli compassionevoli, quelli pronti a comprendere le esigenze emotive del prossimo ed accettare i suoi limiti e alleviare i suoi problemi, quando ci richiudiamo in noi stessi per un momento di fragilità, dovuta magari alla stanchezza o allo stress, ci aspettiamo che le persone da cui vorremmo essere “coccolati” cambino miracolosamente e ci diano il supporto emotivo che cerchiamo. Questo, ovviamente, vale anche nei casi in cui siamo circondati da persone sensibili e compassionevoli quanto noi ma che, al pari nostro e forse persino di più, stanno affrontando un momento difficile ed avrebbero bisogno del nostro supporto o, perlomeno, di essere comprese e lasciate in pace.

È una forma di egoismo, anzi forse proprio di egotismo: pensiamo di essere il centro del mondo e che ciò che ci capita sia più grande e più importante di ciò che capita agli altri. Arriviamo persino ad ignorare tutte le cose positive, tutte le conferme ricevute in passato e ci sentiamo trascurati e incompresi, mentre siamo proprio noi a dimostrarci insensibili e poco comprensivi.

In poche parole (“Ah, potevi dirlo in poche parole? E perché non l’hai fatto subito? Ci hai ammorbato con il tuo ego logorroico, quando invece potevi farla semplice?!?!”), in poche parole, dicevo prima che venissi interrotto, se rivolgiamo la nostra sensibilità verso gli altri ne beneficiamo noi e loro. Al contrario, quando la rivolgiamo solo verso noi stessi, ne soffriamo sia noi che i poveri malcapitati intorno a noi…

Questo è quello che ho capito ieri, dopo un pomeriggio a combattere con i miei demoni ed una figura di merda al telefono la sera!


Scritto inedito di clacclo. Riproduzione vietata.


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2 pensieri su “Il doppio senso della sensibilità (Facevo meglio a stare zitto!)”

  1. concordo pienamente. Il danno più grande lo facciamo sempre quando ci rincucciamo dentro di noi e ci guardiamo solo da quella prospettiva. Lì ci aspettiamo che gli altri ci capiscano, magari anche senza che gli diciamo che ci passa dentro. Se invece spostiamo lo sguardo anche di poco e intravediamo nel nostro raggio d’azione qualcuno che non siamo noi. Le cose migliorano. Hai ragionissima. Mi piacciono queste tue riflessioni.

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